Paolo Campiglio: Sanremo cambia musica

Martedì 5 febbraio ha preso il via la 69esima edizione del Festival della Canzone Italiana. Paolo Campiglio, manager industriale di professione e critico televisivo, tra i più apprezzati, per passione, segue da molti anni il più importante evento culturale italiano e ancora una volta è stato incluso nella Giuria tecnica come rappresentante della Stampa Estera, essendo l’inviato e il corrispondente di Radio 1 a New York. Cinque serate a base di musica, interventi, ospiti speciali e qualche siparietto comico, raccontate oltre i confini della penisola grazie alla rete internazionale di Radio Rai che ha voluto dare ancor più spazio al digitale con i vari social network. Un Sanremo diverso, un taglio netto, un cambio di rotta rispetto al passato. Secondo atto per Claudio Baglioni, in veste di conduttore e direttore artistico, o meglio «dirottatore» come lui stesso ha affermato. Si continua la rivoluzione iniziata timidamente e sottovoce nel 2018, con una differente proposta di artisti, diversi rispetto a ciò che il pubblico tende ad aspettarsi. Baglioni ha condiviso il palco con un altro Claudio, Bisio, all’esordio e all’ormai di casa Virginia Raffaele, più volte ospite e sul paco dell’Ariston. Da segnalare la presenza di un’unica categoria, niente spazio alle nuove proposte, perché i due vincitori di Sanremo Giovani 2018, Einar e Mahmood, si sfidano con i big e soprattutto non ci sarà alcuna eliminazione. Sarà tutto aperto, fino alla fine, sabato 9 febbraio, data che rivelerà il nome del vincitore. Paolo Campiglio, riprendendo Baglioni stesso, la definisce un’edizione locomotiva, pronta per passare alla storia ed essere seguita dai vagoni successivi che proseguiranno il trend. L’obiettivo è quello di lasciare il segno, portando in scena la musica italiana per quella che è, con tutte le sue sfaccettature racchiuse tra due estremi, piuttosto distanti. Dai Negrita, visti l’ultima volta sul palco della città dei fiori nel 2003, agli esordienti freschi di talent show come Irama o Federica Carta con Shade. Sarà il Festival dell’armonia, che accoglierà generi differenti: assisteremo allo sdoganamento della trap e del rap con Ghemon, Achille Lauro e i Boomdabash, ma non mancheranno volti classici come Anna Tatangelo, Nek o Francesco Renga. Un altro tassello sono gli ospiti, Campiglio parla di grande attesa per Andrea Bocelli con il figlio Matteo o per le grandi voci come Giorgia o Elisa e si vedrà persino il duo Rovazzi-Baudo, già insieme alla guida di Sanremo Giovani. I giornalisti accreditati assisteranno alle prove generali in anteprima: trionferà il sentimento, una canzone spensierata o il tema sociale? Sanremo ha cambiato musica e mai come quest’anno tutto è possibile.

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