Fondazione PRISMA, Raffaello Molina: “Gli obiettivi: recupero e valorizzazione di edifici e luoghi storici”

Recuperare edifici e spazi pubblici rendendoli fruibili sotto il punto di vista culturale e turistico: è la mission di Fondazione PRISMA per le città italiane. L’Ente no profit, fondato nel 2020 dall’architetto e attuale Presidente Raffaello Molina, nasce per ridare nuova vita al patrimonio immobiliare in disuso e alle aree abbandonate o in condizioni di degrado. L’attività principale della Fondazione è farsi promotrice di progetti nel settore della tutela delle opere architettoniche italiane. Il fine ultimo è creare, grazie ad un team formato da commercialisti, avvocati e notai, una rete solida di professionisti, aziende e istituzioni impegnate nella rigenerazione edilizia. Da qui il nome PRISMA, acronimo di “Progetti per il Recupero di Immobili destinati allo Sviluppo Multidisciplinare delle Arti”. Proprio come il poliedro, in grado di scomporre la luce bianca nelle sue componenti colorate, l’obiettivo della Fondazione è partire da progetti singoli per poi ampliarli coinvolgendo nella propria mission il maggior numero di attori possibili. Una sfida complessa visto il quadro del Paese. Sono infatti circa 6 milioni i beni e gli spazi attualmente inutilizzati, con un valore complessivo che ammonta a circa 340 miliardi di euro. “In Italia è presente un ingente patrimonio immobiliare, in larga parte di proprietà pubblica, che versa in condizioni di abbandono, degrado o sottoutilizzo − è il commento di Raffaello Molina − negli ultimi anni, sebbene siano aumentati i progetti di rigenerazione urbana, le PA hanno difficoltà a gestirli: Fondazione PRISMA vuole sostenere questa voglia perché la comunità oggi, sempre più di prima, vuole godere del bello e quindi vuole conoscere e respirare la cultura e la bellezza che il mondo ci invidia”. Per valorizzare il patrimonio architettonico italiano è indispensabile un approccio multilaterale. La strategia seguita da Prisma si basa sui benefici apportati alle comunità. Musei, palazzi storici, cinema, giardini, ex siti industriali: la rigenerazione di questi spazi risulta infatti vitale per l’evoluzione delle relazioni sociali e il rafforzamento del senso di appartenenza alle città. Con effetti estremamente positivi anche sul turismo e di conseguenza sull’indotto del territorio.

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