Luca Valerio Camerano ai giovani: «Occorre disimparare per far posto alla novità»

L’intervento dell’ad di A2A Luca Valerio Camerano all’Università Cattolica di Milano

Un decalogo e consigli fuori dal coro, non convenzionali. È stato appassionato il discorso che Luca Valerio Camerano, amministratore delegato di A2A, ha rivolto ai cento laureati in piazza del Foro, nel giorno della loro festa. Era stato chiamato dall’Università Cattolica peri il cosiddetto «inspirational speech» dal titolo «Quale bussola per il futuro?», compito cui si è applicato con apprezzata e accattivante oratoria. Qualche suggerimento non conformista ha attirato la platea.

A cominciare dall’incipit: «Non sono qui per celebrare il vostro successo, ma per disarmarne una piccola parte. Fattori imprevedibili vi attendono, i cambiamenti travolgeranno la società, per ottenere i risultati servirà non una chiave bensì un intero mazzo».

«Fate demarketing di voi stessi – ha detto, per esempio Luca Valerio Camerano -. In azienda, quando mi propongono un progetto, lo faccio attuare da altri, perché chi è innamorato dell’idea rischia la lucidità». Oppure: «Non confondete la cultura con le informazioni, la cultura è elaborazione delle informazioni. A volte occorre disimparare per fare posto a un nuovo insegnamento, occorre un vuoto per un altro riempimento». O ancora: «Un leader è incompleto, io sono incompleto. La leadership è infusione di speranza negli altri, non è autoreferenziale. Un manager ha il compito di fare spazio al futuro, un futuro credibile, che porti sviluppo, per tutti».

Altri poi «gli avvisi ai naviganti», fondati sulla necessità di saper guardare lontano. Non come hanno fatto aziende storiche che non hanno saputo leggere i segnali. «Vedi Sony, colosso del settore musicale, che ha lasciato inventare l’i-pad da Apple».

«Non bisogna essere precipitosi, ma ascoltare i segnali che arrivano, sfrondare la pluralità, capire a cosa dare attenzione, cercare l’invisibile nel visibile, l’essenzialità della sfida» i suggerimenti. Ci sono le due sponde dell’esperienza e dell’intuizione fra cui muoversi per arrivare all’innovazione. Per Camerano servono buoni maestri, ma serve pure socraticamente conoscere sé stessi. E, per conoscere sé stessi, ci vuole il confronto con l’altro che è diverso. «Siete giovani. Però vi do una brutta notizia, la giovinezza si perde, ciò che rimane forte è la giovanilità. Eppure ho trovato giovani non giovanili». Non sono mancati gli appelli più tradizionali.

Alla speranza da non abbandonare mai, come pratica quotidiana, alla capacità di lavorare in team, «in un mondo cooperativo dove l’intelligenza è parcellizzata». Ai ragazzi che si affacciano alla loro vita, Luca Valerio Camerano, alla guida di un gruppo fra i più importanti del Paese, ha ricordato che il momento è bello, carico di potenzialità. «E un viaggio che comincia, con grandi incognite e possibilità. Alla fine vedrete che la soddisfazione, tra le fatiche, è tanta; e forse potreste scoprire che il percorso è più appagante dell’arrivo alla meta» ha concluso

FONTE: Brescia Oggi

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