Federico Motta Editore: le origini storiche dell’Unione Europea

Conseguentemente alle recenti discussioni in materia di Recovery Fund, l’Unione Europea è stata al centro di importanti ragionamenti nei mesi post Covid-19. La crisi sanitaria in atto ha dimostrato quanto parlare di integrazione europea sia fondamentale: in un territorio diviso tra Paesi frugali e Paesi in crisi, non bisogna dimenticare l’importanza storica dell’Unione e l’origine di quest’ultima.
Come spiegato anche nel saggio intitolato "Integrazione europea", di Eugenio Capozzi, pubblicato da Federico Motta Editore sull’Età Moderna, le prime idee di unione tra Paesi europei nascono nel Settecento, con l’Illuminismo. Questi ideali rimasero un’utopia fino al Novecento e si iniziò a parlarne seriamente soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale con figure di spicco come Luigi Einaudi, che pubblicò sul "Corriere della Sera" alcuni articoli nei quali affrontava la questione dell’unità politica tra Paesi europei. Tale sinergia veniva percepita come fondamentale per mantenere la pace nel Vecchio continente.
Con l’avvento dei totalitarismi e della Seconda Guerra Mondiale, gli ideali di unione vennero spazzati via, ma si ripresero con ancor più forza al termine del conflitto. Già nel 1940 Churchill e De Gaulle avevano concordato su una unione franco-inglese che facesse da fondamento per i Paesi democratici europei. Come spiegato anche nel saggio pubblicato da Federico Motta Editore, ripresero il progetto i Paesi che avevano sofferto per la guerra: l’Italia, la Francia, la Repubblica Federale Tedesca, insieme a Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, fondarono nel 1951 la CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), gettando le basi per la nascita della futura Unione Europea.

Per maggiori informazioni:
http://www.mottaeditore.it/2020/07/sulle-orme-dellintegrazione-europea/

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