L’editoriale di Nicola Bedin su “Il Foglio”: il “Covid Index” per interpretare la pandemia

In un editoriale pubblicato su “Il Foglio” il 25 novembre 2020, il fondatore di Lifenet Healthcare Nicola Bedin si è soffermato su un “Covid Index”, creato dal data scientist Raffaele Zenti, che sintetizza le informazioni sull’andamento del virus amalgamando diversi modelli di calcolo. In un contesto in cui le comunicazioni sul Coronavirus sono molteplici e il più delle volte caotiche, solo partendo dai numeri si può realmente fare chiarezza. E proprio i data scientists hanno la giuste competenze per elaborare e interpretare questi numeri. Co-fondatore di Virtual B, azienda di data analytics per il fintech ed il wealth management, Raffele Zenti ha voluto approfondire l’argomento ed è arrivato alla definizione di un indice specifico. Partendo da una serie di dati (i ricoveri in terapia intensiva, i positivi rispetto al numero di tamponi, i deceduti, i ricoverati con sintomi, gli isolamenti domiciliari), ha elaborato “un termometro che ci fornisce il quadro d’insieme del livello di criticità della situazione”. I risultati, prosegue Nicola Bedin nel suo editoriale, restituiscono un pattern sulla forza del virus caratterizzato da una valenza descrittiva, non predittiva. Il “Covid Index” che ne deriva, che si sviluppa sulla base di un retroterra logico che attinge anche al teorema di Bayes, geniale matematico britannico del Settecento, ci mostra come la cosiddetta seconda ondata sia solo di poco meno grave della prima. Partendo da un valore base di 100 al 25 febbraio 2020, il picco della prima ondata, che si è raggiunto il 24 marzo, ha fatto registrare un indice pari a 389 punti. Nella seconda ondata, il picco del 10 novembre si è fermato a 341 punti, inferiore ma comunque critico. L’ottimismo nasce dal fatto che il 21 novembre l’indice è sceso a quota 295, seguendo una riduzione cominciata l’11 novembre. Tale analisi, che induce ad augurarsi che la situazione più critica sia alle spalle, può essere elaborata anche su base regionale e locale. Nicola Bedin auspica che l’indice di Zenti possa essere utilizzato anche dalle istituzioni, semplificando il monitoraggio oggi effettuato attraverso i 21 parametri. Nell’ambito dell’oceano agitato che è la pandemia, un’immersione profonda nei numeri, usando l’intelligenza artificiale, potrebbe portare a galla informazioni a supporto delle decisioni.

Per leggere l’editoriale completo:
https://www.ilfoglio.it/scienza/2020/11/25/news/sostituire-i-21-parametri-con-un-unico-indice-si-puo-un-modello-1470292/

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