Alessandra Fornasiero relatrice al convegno “Turisti sentinelle del mare” a Rimini

Alessandra Fornasiero è stata relatrice presso la conferenza “Turisti sentinelle del mare”, organizzata da Confturismo-Confcommercio e dall’Università di Bologna nell’ambito della fiera TTG Travel Experience di Rimini lo scorso 11 ottobre. Fondatrice dell’azienda CSRValue e, più recentemente, della startup Circularity, è intervenuta all’interno di un workshop punto di arrivo di un progetto che ha visto, tra maggio e settembre 2018, la collaborazione attiva della cittadinanza di 27 località italiane ai fini della salvaguardia della biodiversità dei nostri mari.
Dall’intervento di Alessandra Fornasiero è emersa la sempre più preponderante necessità da parte dei consumatori di un turismo che sia sostenibile dal punto di vista ecologico e ambientale, e che la stessa sostenibilità divenga anche in molti casi la discriminante primaria nella scelta di una destinazione di viaggio. Il rapporto “Turismo sostenibile ed ecoturismo”, condotto per conto di CSRValue dalla Fondazione Univerde IPR su un campione di circa un migliaio di turisti italiani di diverso genere, età e provenienza territoriale, ha infatti evidenziato una crescente preoccupazione per un turismo schiavo delle colate di cemento ai limiti della legalità e dell’inquinamento, quest’ultimo purtroppo spesso legato alla presenza massiccia di turisti in determinati periodi dell’anno. Sulla base di tali dati, la manager ha inoltre portato all’attenzione degli astanti come queste esigenze etiche dei turisti-consumatori italiani siano in moderato aumento nel corso degli ultimi anni, supportate da una sempre costante informazione preventiva sul web e da una richiesta diretta di delucidazioni in merito alle strutture ricettive in forte aumento. Alessandra Fornasiero, a supporto e sostegno di una visione della sostenibilità come valore aggiunto ed economicamente incentivante per le aziende del settore turistico, ha inoltre evidenziato come quasi la metà degli intervistati abbia espresso la volontà di investire fino al 20% in più del proprio denaro qualora questo significasse privilegiare soluzioni rispettose dell’ambiente. Anche per quanto concerne la ristorazione, la metà del campione rilevato è predisposto positivamente al consumo di prodotti provenienti da agricoltura biologica o a km zero, ma solamente a parità di prezzo con quelli provenienti da agricoltura convenzionale. È però degno di nota come, rispettivamente il 34% e il 41% dei rimanenti intervistati, consumerebbe comunque a prescindere dal costo i prodotti bio e a filiera corta.

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