Federico Motta Editore: l’Italia e il primato di siti Unesco

Recentemente le colline venete intorno ai comuni di Conegliano Veneto e Valdobbiadene, dove crescono i vitigni con le uve da prosecco, sono state poste sotto la tutela dell’Unesco come patrimonio dell’umanità. Per l’Italia si tratta di un primo posto di tutto rispetto a livello globale in condivisione con la Cina, poiché sono 55 i siti che oggi si trovano sotto la diretta protezione e valorizzazione dell’Organizzazione ONU per l’educazione, la scienza e la cultura. Gli argomenti relativi alla ricchezza culturale e naturalistica mondiale sono trattati nei Decenni e negli Annuari di Federico Motta Editore, volumi che ripercorrono le tappe della storia dell’Unesco nata nel 1972 come risultato della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio mondiale, culturale e naturale. Il suo obiettivo primario è il censimento dei siti di rilevanza storica, naturalistica o culturale e la preservazione degli stessi per le generazioni future. Ad oggi, l’Agenzia facente capo alle Nazioni Unite custodisce in totale nel mondo 1.113 siti, di cui 861 sono proprietà di tipo culturale, 213 naturale e 39 misto. Per quanto concerne nello specifico l’Italia, come riportato anche nei volumi editi da Federico Motta Editore, il primo sito a comparire nell’elenco nel 1979 è stata la Val Camonica, grazie ai suoi dipinti rupestri. Nei successivi quattro decenni, sono entrati nella lista altri 54 patrimoni, e tra questi ve ne sono molti conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. È il caso del Cenacolo Vinciano, della Basilica di San Francesco ad Assisi e dei centri storici di comuni importantissimi durante i periodi medievale e rinascimentale, come Siena e Urbino. Dal punto di vista del patrimonio naturalistico, non potevano mancare l’Etna, le Dolomiti, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

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