Sicurezza sul lavoro: il manager Mauro Ticca sottolinea l’importanza di ridurre le distanze tra top management e operatori
Il manager Mauro Ticca ha di recente partecipato a un ciclo di conferenze e seminari riguardanti il delicato tema della sicurezza sul lavoro, sempre più d’attualità. Non è infatti corretto parlare di un trend discendente degli infortuni avvenuti durante l’attività lavorativa, soprattutto in seguito alla lenta ripresa economica che ha di conseguenza innalzato il numero dei soggetti potenzialmente esposti. Al termine della serie di seminari e basandosi sulla sua esperienza trentennale, il manager ha sottolineato l’estrema necessità di ulteriori miglioramenti legislativi, anche se il problema più immediato sta di fatto nella percezione che si ha all’interno dell’azienda riguardo al tema sicurezza: anche nelle realtà più grandi, troppo spesso ancora oggi l’argomento non è importante in sé, ma solo in previsione delle conseguenze penali e sanzionatorie, mentre dovrebbe essere un valore comune e condiviso tra tutti i lavoratori. Il manager Mauro Ticca, alla conclusione del ciclo di conferenze, si è infatti domandato: “Quante aziende tengono conto, in modo significativo, anche della performance nell’ambito della sicurezza e tutela della salute, nell’erogazione dei bonus annuali o dei salary plan (dai vertici in giù) e soprattutto quante sono le aziende che conoscono quali sono i propri costi derivanti dalla NON sicurezza, considerando concretamente la sicurezza sul lavoro come un investimento e non come un costo?” Spesso il problema parte dal Top Management, che non è in grado di mandare un messaggio chiaro e coerente al personale, facendo percepire a tutti il proprio coinvolgimento. Una leadership che comunica poco con gli operatori, distante da chi lavora “sul campo”, nel medio-lungo termine perde il bagaglio di conoscenze necessario a mantenere la sicurezza tra i lavoratori, limitandosi a imporre regole alle quali nessuno della base ha mai effettivamente contribuito. Per Mauro Ticca è essenziale che High Management, middle management e operatori collaborino per mantenere costante il processo di aggiornamento e miglioramento delle norme di sicurezza, limitando attivamente il rischio di incidenti o che si verifichino situazioni pericolose. I modelli da seguire sono quelli della cultura giapponese, secondo la quale bisogna “essere dove le cose succedono“, e quello collaborativo dei tedeschi, per far sì che i manager escano dagli uffici e dialoghino con chi lavora sul campo, osservando e discutendo con loro per comprendere quali potrebbero essere le difficoltà e i rischi per la sicurezza nell’ambiente professionale.