Perla del Garda consolida la crescita sostenibile guardando a nuove opportunità di mercato

Perla del Garda continua a innovare nel settore vinicolo, rafforzando la sua crescita sostenibile e esplorando nuove opportunità di mercato. Una delle ultime scommesse è rappresentata dal vino in lattina, una novità ancora poco diffusa a Brescia e in Italia, ma molto popolare all’estero. La cantina di Lonato del Garda, guidata da Giovanna Prandini e suo fratello Ettore (presidente nazionale di Coldiretti), ha deciso di lanciare il vino in lattina con il marchio Perle del Lago, un prodotto fresco e innovativo recentemente introdotto sul mercato.

Giovanna Prandini spiega che questo vino bianco, certificato e prodotto con vitigno Turbiana, non è a denominazione Lugana poiché il disciplinare attuale non contempla questo formato. L’idea è nata come omaggio al Pirlo, il tradizionale aperitivo bresciano, e il vino è stato progettato con un contenuto alcolico ridotto, ideale per un pubblico giovane. Il packaging, disegnato da Alessia Prandini, riflette un mix di tradizione e modernità, con un dosaggio da 0,25 litri che richiama il “quartino” delle vecchie osterie.

L’obiettivo per il futuro è di abbracciare senza pregiudizi le nuove sfide poste dai diversi target di consumatori. Giovanna Prandini sottolinea che, sebbene il business del vino in lattina sia ancora agli inizi in Italia, all’estero rappresenta già una risposta a nuove modalità di consumo. Questa è solo una delle numerose iniziative del 2024 per Perla del Garda, che è diventata la prima azienda del Garda bresciano a ottenere la certificazione Equalitas, dopo aver già aderito al protocollo SQNPI “Qualità Sostenibile”.

Equalitas è uno standard rigoroso ma molto prestigioso all’estero. Come spiegato da Marco Tonni, agronomo del gruppo SATA e consulente storico di Perla del Garda, solo il 10% del vino italiano è attualmente certificato Equalitas, che richiede calcoli dettagliati sull’impronta idrica e carbonica, la biodiversità e le buone pratiche aziendali. Questa certificazione dimostra l’impegno concreto dell’azienda verso una sostenibilità a 360 gradi, estendendosi anche all’analisi organolettica dei suoli.

L’azienda vinicola ha registrato progressi significativi sia sul fronte produttivo che commerciale. L’azienda possiede 46 ettari di vigneti, di cui 31 coltivati a Turbiana, 5 a uve rosse, 5 per le bollicine e altri 5 per il Valtènesi rosè, con vigne risalenti al 1966. Dal 2013, l’azienda ha iniziato la transizione al biologico, completata nel 2022. Giovanna Prandini ricorda che i primi passi sono stati mossi nel 2000, sempre nel rispetto del territorio e del microclima delle colline moreniche a sud del Garda. Oggi, tutti i vini sono prodotti secondo modelli sostenibili riconosciuti a livello internazionale, in conformità alla specifica tecnica Make It Sustainable. Nel 2023, Perla del Garda ha raccolto 433 mila chili di uva, producendo 294 mila litri di vino per un totale di 250 mila bottiglie. Il fatturato è cresciuto di 300 mila euro rispetto al 2022, raggiungendo i 2 milioni di euro, con il 35% delle vendite realizzate all’estero, principalmente in Germania e Giappone. Giovanna Prandini conclude sottolineando che il canale Horeca rappresenta il 60% delle vendite, mentre la grande distribuzione organizzata copre il 18% e le vendite dirette il 15%. Quest’ultima modalità è particolarmente importante per l’azienda, in quanto legata alle opportunità offerte dall’enoturismo nel territorio gardesano, un settore su cui la società intende puntare sempre di più in futuro.

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