La vita a colpi di colore: Alessandro Benetton incontra Omar Hassan

La discontinuità, uno stile di vita. È passato un anno da quando Alessandro Benetton è andato oltre il proprio raggio d’azione, aprendosi alla rete per guardare il mondo da un’altra prospettiva, per ciò che potrebbe essere. Con coraggio, si è messo in gioco e ha sfidato se stesso. E proprio in tema di sfide, il terzo ospite della sua video rubrica #21ChangeMakers è una persona che ha sempre combattuto nella sua vita. Un pugile pittore, ma attenzione a definirlo tale. Omar Hassan nasce con la vocazione per l’arte, il pugilato invece è arrivato ben più tardi. Aveva solo tre anni quando si dipingeva le scarpe e “pasticciava” i muri di casa, con rimproveri della mamma a seguito. Fin quando, un giorno, si è arresa e gli ha donato una parete per dipingere. “L’arte la porti dentro sin dalla nascita. Studiando gli artisti del passato ho capito me stesso e la mia strada da intraprendere“, così, racconta a Alessandro Benetton. Nato dalla Street Art, si è iscritto all’Accademia di Brera per studiare e conoscere profondamente il proprio mondo, trovando punti di contatto con i più grandi artisti. Ecco perché Omar Hassan è prima di tutto un artista. L’altra parte del cuore, invece, gliel’ha rubata il pugilato, perché nel quotidiano “tutti noi combattiamo“. La boxe è una metafora della vita: lottiamo ogni giorno, prendiamo dei pugni che ci mettono al tappeto, ma poiché le circostanze ci impongono di alzarci, troviamo la forza per reagire. Il pugilato è arte, è educazione, ma non solo: è fonte di ispirazione. “Breaking Through” è l’io profondo dell’artista, la collezione che più lo rappresenta. Una serie di 121 dipinti unici in cui fa coesistere i due mondi, le due passioni della sua vita: l’arte e il pugilato. Lui colpisce per creare, non per distruggere. Prende letteralmente la tela a pugni di colore. Cercava un gesto in grado di sintetizzare un pensiero, un concetto non esprimibile a parole. L’ha trovato nell’energia di un pugno. Un po’ come facevano Fontana o Pollock, che mossi dalla propria emozione interiore “aggredivano “artisticamente la tela. Così Hassan dà valore alla boxe, colpendo con un guantone 121 tele e realizzando qualcosa di irripetibile. E lì, in un numero si incontrano altri due mondi: l’impresa e l’arte. Il 21 è ricorrente nella vita di Alessandro Benetton, fondatore di 21 Invest, Presidente della Fondazione Cortina 2021. Oltre alle cifre simboliche, ad unire i due c’è il concetto di tempo. Viviamo in un’epoca dinamica, veloce, che non lascia spazio a pensieri, ma costringe alle azioni. Le aziende sono fortemente condizionate dai risultati trimestrali, ma l’imprenditore si dissocia da una tale pressione per raggiungere obiettivi, e fa lo stesso Hassan. Talmente ossessionato dal concetto di tempo, da volerlo riprodurre. Un’impresa quasi impossibile. Proprio come voleva fare Kandinskij, che tentava di riprodurre l’energia del suono. Da qui la sua collezione: “Dialogo con Kandinskij“. Correndo tra gli istanti temporali, diventiamo incapaci di goderci il presente. Alessandro Benetton coglie l’occasione per riprendere gli antichi e il valore della conquista. Quella di un tempo quasi dimenticato, di quando l’attesa regalava gioia, di quando si pensava lontano dalla risposta immediata. Un concetto che ispira l’imprenditore nelle sue attività. Da sempre.

Per visualizzare il video completo:
https://www.youtube.com/watch?v=dwYqi6093Ls

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