Francesco Rutelli: “Cinema e audiovisivo italiani hanno bisogno di stabilità e investimenti”
Francesco Rutelli, presidente dell’ANICA, ha concluso il suo mandato con un messaggio forte e chiaro: garantire stabilità normativa e finanziamenti certi è essenziale per il futuro del cinema e dell’audiovisivo in Italia. Nel Rapporto di fine mandato, Rutelli ha tracciato un bilancio del percorso intrapreso e ha condiviso la propria visione per mantenere competitiva l’industria culturale italiana. “Solo la certezza dei finanziamenti e la stabilità delle norme possono mantenere l’Italia nella posizione di crescita competitiva che ha conquistato”, ha dichiarato Rutelli, sottolineando l’importanza di politiche coerenti per un settore che rappresenta una risorsa strategica e culturale per il Paese. Rutelli ha ricordato l’evoluzione di ANICA negli ultimi anni: l’associazione è cresciuta da 91 membri nel 2017 agli attuali 203, e ha ampliato la sua struttura per adattarsi al panorama in continua evoluzione. Grazie alla collaborazione con gli streamer e le nuove piattaforme digitali, ANICA ha consolidato il proprio ruolo, contribuendo alla diffusione dei contenuti italiani a livello internazionale e anticipando i cambiamenti tecnologici. “ANICA è all’avanguardia in Europa nell’aver accolto gli streamers, parte essenziale dei mercati moderni”, ha spiegato, evidenziando come le nuove modalità di produzione e distribuzione richiedano un approccio aperto e lungimirante.
Con uno sguardo al contesto globale, Rutelli ha sottolineato l’importanza di mantenere competitivo il settore italiano rispetto a quello internazionale. Ha portato esempi come gli Emirati Arabi e la Spagna, dove gli incentivi per attrarre produzioni hanno prodotto un impatto economico notevole. Anche negli Stati Uniti, la California ha raddoppiato i fondi del Tax Credit Program per evitare la fuga delle produzioni cinematografiche. Secondo Rutelli, l’Italia deve mantenere il vantaggio acquisito e cogliere l’opportunità di attrarre investimenti esteri, tenendo il passo di questi incentivi globali. “Non possiamo permetterci di perdere la posizione che abbiamo faticosamente conquistato negli ultimi anni”, ha commentato.
La Legge Franceschini e il Sostegno ai Fondi per il Cinema
Nel tracciare la linea evolutiva del sostegno pubblico, Rutelli ha menzionato la Legge Franceschini del 2016, che ha permesso un significativo aumento delle risorse dedicate al Fondo Cinema e Audiovisivo, dai 400 milioni iniziali agli attuali 750 milioni per il 2023, con una previsione stabile di 700 milioni per il 2025. Questo incremento, ha sottolineato, è stato sostenuto anche con l’alternanza dei governi negli ultimi anni, un segno positivo di continuità. Il neo Ministro della Cultura Giuli ha confermato la volontà di mantenere questi fondi, dimostrando l’impegno verso un settore che può generare valore sia economico sia culturale. Rutelli ha accolto con favore questa decisione, sottolineando che per garantire un futuro solido e competitivo al cinema e all’audiovisivo, è indispensabile offrire al settore un contesto di risorse certe. Rutelli ha ribadito l’importanza di un settore forte e competitivo, capace di creare occupazione qualificata, attrarre investimenti esteri e contribuire all’immagine dell’Italia nel mondo. ANICA continuerà a promuovere il cinema italiano a livello internazionale, anche attraverso la cooperazione con le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, ormai centrale per il processo creativo e produttivo. L’obiettivo, per Rutelli, è rendere il cinema italiano un esempio di innovazione e un volano per l’economia e la cultura nazionale.