L’imprenditoria secondo Diana Bracco, tra sostenibilità e responsabilità sociale
Il fare impresa, oggi, deve andare oltre la logica del mero business: questo è quanto afferma Diana Bracco, Presidente del Gruppo Bracco, leader nel settore della diagnostica per immagini. È infatti fondamentale che le imprese si facciano promotrici di un modello di sviluppo sostenibile, che valorizzi il tessuto sociale delle comunità in cui operano sostenendone, al tempo stesso, la preservazione del patrimonio ecologico. “Mai come oggi le ragioni dello sviluppo economico devono dialogare con quelle del territorio e dell’ambiente”, ha dichiarato la manager: “La mia famiglia è da sempre convinta che il modo più autentico di fare impresa sia quello responsabile e sostenibile. L’unico che, unendo le esigenze delle persone, dell’ambiente e della collettività, offre un futuro alle nuove generazioni”.
Le aziende, dunque, devono vedere nella transizione energetica non tanto una sfida, quanto piuttosto un’opportunità di crescita virtuosa. Il Gruppo Bracco, in questo senso, si distingue come un vero e proprio modello di innovazione sostenibile: la società ha infatti confermato il proprio impegno ESG aderendo allo United Nations Global Compact, patto internazionale volto a promuovere lo sviluppo responsabile delle imprese, nonché al Responsible Care, programma elaborato da Federchimica per agevolare l’implementazione di politiche sostenibili nel settore.
Sotto la guida di Diana Bracco, il Gruppo è stato tra le prime realtà italiane a redigere un rapporto ambientale e un Bilancio di Sostenibilità, al fine di misurare adeguatamente i propri progressi in ambito ESG. La strategia ambientale del Gruppo Bracco è fondata su tre direttive: People, Innovation e Planet. Sul fronte ambientale, la società ha scelto di valersi di fonti energetiche rinnovabili ove possibile, attuando anche politiche di riciclo dei rifiuti nella direzione di un modello di economia circolare, prediligendo l’utilizzo di packaging biodegradabili. Il Gruppo Bracco prevede di ridurre le proprie emissioni primarie del 51% entro il 2030.
Sul fronte sociale, la società ha scelto di evitare le delocalizzazioni, puntando invece sulla valorizzazione delle aree industriali in disuso e contribuendo così a creare lavoro in Italia. Anche la diversità e l’inclusione sono obiettivi centrali per il Gruppo, che mira a raggiungere la quota del 45% di donne in posizioni dirigenziali entro il 2030 attraverso programmi di formazione e tutoraggio volti a promuovere la leadership femminile.
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