“I luoghi e l’anima”: la mostra presentata da Federico Motta Editore su Sironi e Permeke

Due artisti a confronto, in un viaggio che ripercorre similitudini artistiche e linguistiche affini di due pittori della stessa generazione che però sono vissuti in realtà culturali differenti: la mostra “I luoghi e l’anima“, incentrata sull’opera di Mario Sironi e Constant Permeke, è stata presentata da Federico Motta Editore, il Comune di Milano, Cultura – Musei e Mostre e Palazzo Reale tra l’ottobre 2005 e il gennaio 2006. Allestita a Palazzo Reale, ha proposto una selezione di circa 100 capolavori per mettere a confronto l’espressionismo fiammingo di Permeke con il percorso originale di Sironi, due protagonisti dell’arte del ‘900 europeo. L’esposizione è stata arricchita dalla partecipazione di Francesco Jodice, che ha realizzato un progetto in esclusiva per l’evento. La mostra, curata da Vincenzo Trione, analizza le affinità e le distanze tra i due artisti: tratto simile è il bisogno di andare oltre l’enfasi avanguardistica, superando l’idea di arte come pura provocazione e trasgressione. Per entrambi dipingere è un esercizio lento e difficile, basato su una profonda esperienza manuale, con una costante attenzione per i colori e le linee. Le opere sono imponenti, monumentali: il fine ultimo è indagare sulla condizione dell’uomo in modo diretto ma al contempo poetico. La mostra è stata suddivisa in quattro sezioni distinte: Lo specchio dell’io, Il genio è nell’anima, Architetture analoghe, Paesaggi paralleli. Il percorso raccontato dalla mostra è raccolto nel volume dedicato, edito da Federico Motta Editore: il catalogo ripercorre le intenzioni dell’esposizione, descrivendo due artisti lontani dal punto di vista culturale ma incredibilmente affini nei contenuti e nella visione.

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