Concessioni balneari, in arrivo nuove regole: l’editoriale di Giampiero Catone

Il 15 febbraio scorso l’emendamento al disegno di legge sulle concessioni balneari ha ricevuto all’unanimità, dopo varie tensioni, il via libera dal Consiglio dei Ministri. Ad approfondire il tema in uno dei suoi editoriali pubblicati sul quotidiano “La Discussione” è Giampiero Catone.
Come il giornalista stesso spiega, il Governo mira a ristabilire le gare di assegnazione dei lidi e le relative regole di gestione e l’Esecutivo, parallelamente, si impegna a garantire la tutela degli investimenti fatti e delle piccole realtà (in particolar modo delle imprese familiari che gestiscono singoli stabilimenti).
Giampiero Catone illustra in dettaglio cosa effettivamente include la riforma. Innanzitutto, la proroga delle attuali concessioni è prevista per la fine del 2023, dal 1° gennaio 2024 saranno invece attivate le nuove gare per le assegnazioni dei lidi. La riforma inoltre, sottolinea il giornalista, punta a consolidare la legge sulla concorrenza. Le imprese balneari sono quindi chiamate a migliorare i servizi offerti ai clienti, garantendo altresì prezzi competitivi ed equi. Le imprese saranno inoltre tenute a garantire a tutti l’accesso al mare in quanto “la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito” risulta essere uno dei requisiti dei bandi di gara per le nuove concessioni. Il libero accesso non è però una novità: tale disposizione è già prevista per legge ma è, come ricorda Giampiero Catone, “oggetto di violazioni e spesso di abusi con concessioni recintate ed esclusive”. Alle nuove regole si aggiungono anche le tutele per tutti coloro che fanno della gestione di uno stabilimento balneare la principale fonte di reddito: la norma è volta a supportare i proprietari di piccoli lidi e coloro i quali hanno aperto mutui per investimenti recenti.
La riforma però è già stata oggetto di scontro tra Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Se per il primo le gare mirano a evitare di “favorire soggetti rispetto ad altri, o un modello di gestione rispetto ad un altro” e la soluzione proposta dalla Commissione risulta essere chiara, per il leader della Lega il discorso cambia. “La Lega – avverte Salvini – i suoi ministri e i suoi parlamentari stanno lavorando per una soluzione che, nel rispetto delle regole, non permetta la svendita delle spiagge italiane”.
Anche all’interno del Consiglio dei Ministri, spiega Giampiero Catone, il dibattito è stato piuttosto acceso. Alla sollecitazione dei partiti, che hanno proposto di considerare la bozza della riforma insieme alle richieste di ulteriori integrazioni e precisazioni avanzate dal Ministero del Turismo, si è aggiunta quella di Fratelli d’Italia per negoziare con Bruxelles affinché la direttiva Bolkestein venga revocata.
Insoddisfazione anche da parte delle sigle sindacali e di categoria. Le Associazioni sono insorte non solo contro la magistratura e Palazzo Chigi, criticati per il tentativo di “mettere in liquidazione le spiagge italiane”, ma anche contro le forze politiche per la loro eccessiva incertezza in merito alle nuove norme.
Il Consiglio dei Ministri, conclude Giampiero Catone, è stato anticipato da un vertice con le Regioni e i Comuni: Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari regionali, ha infatti incontrato i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, i quali hanno espresso la loro preoccupazione per l’impatto che le nuove norme sulla concorrenza potrebbero avere sulla stabilità delle piccole imprese.

Per maggiori informazioni:
https://ladiscussione.com/147129/attualita/concessioni-balneari-tensioni-poi-unanimita-in-cdm-stop-caro-ombrellone-tutele-per-le-piccole-imprese/

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