Gianni Prandi: la ludopatia è una piaga sociale, l’analisi condotta da Vidierre

Sono tanti i termini utilizzati per riferirsi alla dipendenza da gioco d’azzardo: DGA, azzardopatia, GAP e ludopatia. Il fatto stesso che esistano diversi nomi per indicare questo disturbo comportamentale potrebbe essere un indicatore di quanto tale fenomeno sia diffuso. Una nuova analisi condotta da Vidierre, la società di monitoraggio e analisi dei media fondata da Gianni Prandi, rivela che sempre più italiani ritengono la ludopatia una piaga sociale da debellare.

Secondo i dati, l’82,40% delle persone considera il “disturbo comportamentale problematico persistente e ricorrente legato al gioco d’azzardo” un fenomeno sociale che deve essere combattuto con la collaborazione della comunità e l’aiuto di professionisti. Il 65% si dice favorevole alla regolamentazione del gioco d’azzardo online per contenere l’aumento di questa dipendenza tra i giovani, mentre l’82% è convinto che l’informazione preventiva possa aiutare le persone ludopatiche, evitando loro conseguenze economiche, sociali e criminali ancora più gravi. Quasi il 90% non ritiene sufficiente la legge sulla limitazione delle pubblicità del gioco d’azzardo, dato che viene spesso applicata in modo parziale, se non addirittura aggirata.

I dati – afferma il fondatore e membro del CdA di Vidierre – Assist Group Gianni Prandimostrano che la ludopatia è una dipendenza presa molto seriamente dalla maggioranza delle persone. Tutte le regolamentazioni per arginare il gioco d’azzardo sono ben viste, così come è ben vista una corretta e puntuale informazione. Negativo, invece, il giudizio sulle scorciatoie per aggirare la limitazione delle pubblicità del gioco d’azzardo: per la quasi totalità delle persone tali pubblicità dovrebbero essere vietate del tutto”.

L’analisi, condotta attraverso il sistema avanzato di Media Intelligenze di Vidierre, WOSM©, è stata effettuata estraendo valore dai Big Data, a seguito di un processo di monitoraggio ed elaborazione di oltre 25 milioni di fonti nazionali e internazionali, che ha permesso di restituire una visione complessiva del soggetto d’indagine.

Per maggiori informazioni:

https://lespresso.it/c/attualita/2023/12/5/la-ludopatia-non-e-un-gioco-gli-italiani-vogliono-leggi-che-contrastino-lazzardo/47412

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