Da Troia alla Luiss, il cammino eccellente di Giovanni Lo Storto
A tu per tu con Giovanni Lo Storto, direttore generale della prestigiosa università capitolina
Giovanni Lo Storto, originario di Troia, in provincia di Foggia, è stato nominato nel CdA del prestigioso ateneo di Confindustria, subentrando nel ruolo di Direttore Generale a Pier Luigi Celli, per otto anni alla guida dell’università. Lo Storto, laureato in economia proprio alla LUISS, insignito dell’onorificenza di "Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana" [2010], era già vice direttore generale dal 2007 e corona, dunque, con questa promozione una significativa carriera interna.
Come ha accolto la recente nomina a Direttore generale della Luiss?
«Sento in maniera fortemente consapevole l’importanza di guidare una università in crescita e dunque la complessità del ruolo che dovrò svolgere. Lo faccio con la stessa energia e con la stessa passione con cui ho collaborato affiancando Pierluigi Celli in questi anni. Non è da sottovalutare che il nostro Paese sta attraversando un momento difficile sia politico che economico e noi, in quanto università, siamo più di tutti a fianco dei giovani, ci occupiamo della loro formazione, ma soprattutto cerchiamo di guidarli nelle loro scelte».
Quali sono le strategie per rendere più internazionale e competitivo l’ateneo?
«Possiamo affermare che il livello di internazionalità tra i nostri studenti si è già alzato, in più abbiamo centocinquanta accordi con università di tutto il mondo per scambi culturali, senza contare stage e tirocini. Addirittura possiamo vantare di aver attivato un percorso a "doppia laurea" (Doublé Degree] con l’università Fudan di Shanghai, ossia un programma per la laurea magistrale che permette di ottenere una laurea cinese e una italiana, al termine del corso di laurea magistrale; i corsi sono in inglese e sono gli stessi che si seguono in Luiss. Il nostro obiettivo è far sì che i numeri aumentino e, inoltre, accogliere presso il nostro ateneo sempre più docenti internazionali».
Giovanni Lo Storto, secondo lei quanto è importante essere competitivi all’estero?
«L’importante è essere competitivi in maniera ragionata. Certamente i nostri giovani non hanno più confini regionali o nazionali, e si sentono sempre più cittadini del mondo. Ma la competitività da sola non basta, bisogna lavorare sul tema della fiducia, del valore e soprattutto della cooperazione, perché solo unendosi sinergicamente si può crescere e di conseguenza essere competitivi».
Dai dati statistici è emerso che la Puglia è la terza regione d’Italia per provenienza degli iscritti, un dato che sembra addirittura in crescita; a cosa dovuto secondo lei?
«Sono molto soddisfatto di questo dato perché per la mia regione un affetto particolare, per cui faccio il tifo per i ragazzi pugliesi. Il fatto che la Puglia risponda bene alla nostra offerta formativa vuol dire che in questa regione abbiamo lavorato bene».
Quali sono attualmente i livelli di occupazionalità dei vostri laureati?
«L’80% dei nostri laureati in Economia trova lavoro entro sei mesi dalla laurea, agevolati dal fatto che quasi tutti – a differenza della media nazionale – si laureano per tempo, e dunque è più facile che vengano selezionati dalle aziende; a ciò si aggiunge ovviamente il fatto che siamo l’università di Confindustria, per cui certamente abbiamo un rapporto privilegiato con le imprese».
FONTE: Il Mattino – Foggia
AUTORE: Alba Subrizio