Alessandro Benetton intervista Francesco Fossetti: le potenzialità dell’industria videoludica

“Ho deciso di dedicare questo video al settore videoludico perché ho l’impressione che in Italia sia ancora considerato un ambito di serie b, troppo legato al ‘gioco per bambini’: spero che questo video aiuti invece a capire che si tratta di un business ad altissima potenzialità, sul quale varrebbe la pena di investire”. Così si è espresso Alessandro Benetton in un recente video pubblicato sui suoi canali social e correlato alla rubrica #whatsnext!
Dialogando con Francesco Fossetti, giornalista videoludico e co-founder di RoundTwo, l’imprenditore alla guida di 21 Invest ha esaminato i recenti trend di mercato e la situazione dell’industria del gaming in Italia.
Si tratta di un periodo storico ricco e complesso per il settore, che si trova sull’orlo di stravolgimenti importanti sia per quanto riguarda l’assetto produttivo che per quello creativo. Fossetti ha menzionato, ad esempio, le recenti acquisizioni di Microsoft (Bethesda e Activision Blizzard) e l’introduzione, sempre da parte di Microsoft, del Game Pass, un abbonamento che dà accesso a una libreria sconfinata di prodotti: “Non si paga più per il singolo gioco”, ha spiegato il giornalista, “ma per avere accesso a questa libreria”. Ovviamente, non tutte le aziende procedono in questa direzione (pensiamo a Nintendo), ma si tratta sicuramente di un trend da tenere sott’occhio.
Un’altra tendenza da considerare è più correlata all’aspetto creativo del medium invece, e ci porta a suddividere la produzione in due diversi blocchi: i multiplayer, pensati per la socialità e per il futuro sviluppo del metaverso, e i single player, che puntano invece più sulla narrativa e sull’affrontare tematiche coraggiose, attuali, importanti.
Alessandro Benetton ha quindi concentrato il discorso sulla situazione italiana: nel nostro Paese si tratta infatti di un mercato ancora poco sviluppato e sul quale bisognerebbe puntare di più. Secondo il giornalista, la strategia vincente è cercare un team già esperto e valutare le potenzialità di un nuovo videogioco. Di grande rilevanza poi è il comprendere insieme come e quando approcciarsi al publisher, così da chiedere appoggio anche per l’eventuale parte di comunicazione e marketing. Spesso e volentieri il ritorno economico arriva solo dopo anni di lavoro e di sviluppo, è quindi fondamentale essere fermamente convinti della qualità del prodotto e della propria idea.
In Italia al momento ci sono poche software house attive, le più grandi fanno spesso capo ad altri colossi esteri (ad esempio Ubisoft, con la sua sede milanese). I team più piccoli tuttavia si difendono coraggiosamente con giochi che, negli anni, sono riusciti a farsi notare anche all’estero. Come spiegato da Francesco Fossetti, in ambito formativo cominciano ad esserci proposte interessanti anche nel nostro Paese, ma manca il supporto istituzionale, economico e normativo.
È anche per questo motivo che Alessandro Benetton ha deciso di dedicare un video al settore videoludico, che meriterebbe più supporto: “Se ci pensate, una cosa che non smetteremo mai di fare è proprio giocare!”, ha commentato l’imprenditore.

Per visualizzare il video:
https://www.youtube.com/watch?v=0g9IREz8QJQ

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